Giuseppe Mazzini (Genova 1805 – Pisa 1872)

Giuseppe Mazzini

Giuseppe Mazzini, nato a Genova nel 1805, è stato un illustre personaggio storico del XIX secolo. Data la sua eredità di ideali e principi, è ancora oggi una figura di straordinaria rilevanza. In particolare, vanno sottolineati il suo contributo alla costituzione della Repubblica Romana del 1849 e la sua opera I Doveri dell’uomo: lucenti testimonianze di un pensiero illuminato che continua a suscitare grande interesse.

Le idee di Mazzini, espresse e difese nel corso di tutta la lunga carriera di militanza politica, erano avanguardistiche per il suo tempo e molte di esse sono ancora sorprendentemente attuali. Principi come l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e la libertà di pensiero – ancora oggi alla base delle istituzioni democratiche di tutta Europa – vennero espresse in maniera sistematica a partire dai primi anni Trenta del XIX secolo, quando lo Stato sabaudo lo condannò all’esilio per la compromissione con il movimento carbonaro di matrice liberale. La fondazione nel 1831 avvenuta a Marsiglia della società repubblicano-rivoluzionaria “Giovine Italia” fu l’inizio della ricollocazione in terra straniera dell’opposizione democratica agitata da Giuseppe Mazzini nel corso del suo lungo esilio, trascorso in diversi paesi europei: Francia, Svizzera e Inghilterra.

Le indicazioni biografiche di Giuseppe Mazzini e la sua militanza a favore della causa repubblicana nel Vecchio continenti sono più o meno note al largo pubblico. Il progetto “A Tavola Con Garibaldi e Mazzini” promuove quindi una serie di incontri e la realizzazione di contenuti multimedialifruibili attraverso i principali social network e il presente sito internet, al fine di divulgare altri aspetti del personaggio, quali ad esempio il suo rapporto con la questione femminile e l’alimentazione dell’esilio patriottico italiano di secondo Ottocento.

Per la biografia mazziniana e le principali opere storiografiche in merito si rimanda a: MAZZINI, Giuseppe – Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 72

La visione di Mazzini delle donne

Mazzini ha sempre dimostrato un profondo rispetto per la figura femminile riconoscendone il ruolo fondamentale all’interno della società europea attraverso la reclamazione del diritto alla partecipazione alla vita pubblica in una dimensione di parità rispetto agli uomini.L’opera IDoveri dell’uomo venne per l’appunto dedicata ai “figli e alle figlie” d’Italia e d’Europa. Secondo Giuseppe Mazzini, la vera democrazia non può essere sacrificare la libera partecipazione alla vita pubblica di tutti i cittadini rappresentanti lo Stato.

La visione di Mazzini delle donne, che ha contribuito a promuovere la causa dell’emancipazione femminile, scaturì dai legami stretti con importanti figure di donne nel corso della sua vita. A partire dall’amore per Giuditta Bellerio Sidoli e per la madre Maria Drago, Mazzini ebbe modo di esplorare la tensione emancipatoria registrata nel corso dell’Ottocento all’interno del circuito borghese-aristocratico di Londra.

Le sue idee, tra cui la sua concezione dell’uguaglianza di genere e il suo impegno per una democrazia partecipativa, rimangono attuali e influenti ancora oggi.

La tavola di Mazzini

Un aspetto interessante, anche se poco noto, della vita di Mazzini riguarda il suo rapporto con l’alimentazione. Durante il suo esilio, Mazzini era costretto a mangiare piatti poveri, preparati a volte con gli avanzi delle macellerie di Londra. Una situazione dovuta alla condizione di esule che non consentiva di trovare lavoro stabile. Informazioni a riguardo sono restituite dallo scambio epistolare intessuto con la madre. In una lettera del 1831, Mazzini scrive a Maria Drago, residente a Genova, che:

“La vita qui è molto frugale. Mangiamo pane, pasta, patate, verdure e frutta. Non bevo vino, ma solo acqua o tè. Mi piace molto il caffè, che bevo spesso accompagnato da un sigaro.”

Informazioni su questo argomento si possono trovare ad esempio nella corrispondenza che Mazzini intratteneva con la madre, Maria Drago. In una lettera del 1831, Mazzini scrive alla madre: “La vita qui è molto frugale. Mangiamo pane, pasta, patate, verdure e frutta. Non bevo vino, ma solo acqua o tè. Mi piace molto il caffè, che bevo spesso accompagnato da un sigaro.”

Dall’analisi delle lettere si scopre che il dolce preferito di Giuseppe Mazzini era la torta alle mandorle, una ricetta di origine svizzera che il patriota genovese conobbe durante il suo esilio a Ginevra. Mazzini era un grande appassionato di cucina e di dolcie oggi, il dolce a base di limone e mandorle è noto in Italia come torta Mazzini.

Nell’ambito del progetto “A Tavola Con Garibaldi e Mazzini” realizzeremo una serie di video su come preparare alcuni dei piatti legati a questo personaggio storico. Se l’argomento vi interessa vi suggeriamo quindi di iscrivervi ai nostri canali social così da rimanere aggiornati sulle nostre iniziative e lavori.